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I commenti di Carlà

Qual e’ la (vera) misura del successo?

2 Giugno 2023

Ecco “Affari Nostri” di lunedi’ per gli affezionati Fwiani Bloggers. Buona lettura.

” Il successo personale si può misurare in tanti modi. In Occidente si tende a farlo in modo (spesso) assai quantitativo:

1 Che automobile guidi;
2 In che casa vivi;
3 Dove fai le vacanze …

Quanti soldi hai.

Eppure la nostra cultura viene dall’antica Grecia e dai filosofi latini:

1 I greci e il loro “Conosci te stesso”;
2 Orazio e il suo Carpe diem;
3 Lorenzo de’ Medici e il suo “Chi vuol esser lieto sia” …

Il sottoscritto ha un’idea molto semplice sul (vero) successo:

Il 100% del successo è diviso in percentuali uguali tra le 3 S: Salute, Sentimenti e Soldi.

Avere successo autentico vuol dire mantenere un equilibrio accettabile tra le 3 S.

A che serve avere un sacco di soldi senza salute?
Oppure senza essere circondati da gente che amiamo e che ci ama?

Un caro saluto a tutti,

Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it

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Made in Japan

26 Maggio 2023

A beneficio di tutti i Fwiani Bloggers, pubblico in anteprima il prossimo numero di “Affari Nostri”. Buona lettura.

Avrete letto che il Topix (il divertente nome di uno degli indici principali della Borsa nipponica), ha ritrovato il suo massimo storico dopo una rincorsa durata più di trent’anni.

Da cosa dipende questa forza del Giappone?

E’ un fuoco di paglia o si tratta di un nuovo trend che verrà rinforzato nei prossimi mesi ed anni?

Tutto è cominciato un po’ di tempo fa con l’annuncio che Warren Buffett aveva preso importanti posizioni sul mercato giapponese.
Posizioni poi accumulate più di recente.

Ovviamente non sono mancati gli imitatori USA …

Risultato? Il Nikkei (altro famoso indice Japan) è cresciuto più del 5% in maggio per toccare poi il suo massimo livello in quasi 33 anni. Dal gennaio scorso ha aggiunto oltre $500 billion alla sua capitalizzazione iniziale.

S&P 500 e gli indici cinesi stanno facendo molto peggio.

Le ragioni? Valutazioni generali modeste, riforme aziendali ed economiche del Paese e, soprattutto, tassi d’interesse bassi rispetto a quelli Occidentali.

Questo mentre la deflazione eterna che il Giappone ha sperimentato dopo il 1990, sembra finalmente una cosa del passato: inflazione a 3,4%.

Cioè moderata, ma allo stesso tempo presente.

Così le gigantesche posizioni cash delle aziende giapponesi stanno (finalmente) tornando in circolazione.

Morale: può darsi che a Fw ci occuperemo del Giappone (se non l’abbiamo già fatto).

Un caro saluto a tutti,

Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it

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Crollano (certi) immobili?

19 Maggio 2023

Come di consueto, pubblico in anteprima, per gli affezionati Fwiani Bloggers, “Affari Nostri” di lunedi’ prossimo. Buona lettura.

” Negli Stati Uniti la faccenda è sempre più evidente: gli operatori che hanno in pancia un certo tipo di immobili avvertono una sensazione di freddo ai piedi.

Per dirla alla Tex Willer.

Mi riferisco, in particolare, agli immobili commerciali che sono immersi in una tempesta sempre più perfetta, coinvolgendo anche le banche.

E’ un uno/due violento:

1 In America ci sono una marea di immobili (uffici, negozi e centri commerciali in primis) in agonia;

2 Molti istituti di credito hanno in pancia prestiti a questi operatori, ormai difficilmente esigibili.

Ove “difficilmente” è un candido eufemismo del sottoscritto.

Sintesi:

1 Non ci sono più gli “immobili” di una volta: il Simulmondo (e-commerce, smart working etc etc) sta mietendo vittime e continuerà a mieterle. Non solo negli States, ovviamente;

2 Il paradossale boom degli affitti e dei prezzi degli immobili residenziali (studenti, lavoratori, viaggiatori …) che stiamo vivendo in tante città italiane (Milano, Roma, Bologna, Torino, Bari, Napoli, Palermo …) è davvero destinato a durare?

Un caro saluto,
Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it

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La ricchezza delle donne (italiane)

12 Maggio 2023

Ecco “Affari Nostri” di lunedi’ per gli affezionati Fwiani Bloggers. Buona lettura.

” In Italia, 16 donne hanno più di un miliardo.
Meglio di noi solo Usa, Cina e Germania.

La Francia vanta la donna più ricca del mondo, cioè l’erede di L’Oreal (fondata dal nonno: Françoise Bettencourt Meyers.

Ma torniamo alle italiane:

La prima in classifica è Massimiliana Landini Aleotti (cinquantaseiesima posizione con 6,57 miliardi) delle industrie farmaceutiche Menarini, segue Miuccia Prada (5,24 miliardi di patrimonio).

In settantesima posizione e Alessandria Garavoglia (108esimo posto con 3,4 miliardi) della famiglia che controlla Campari, poi Giuliana Benetton (113esimo posto con una ricchezza di 3,19 miliardi) dell’omonimo gruppo veneto.

Subito dopo Isabella Seragnoli (114esimo posto con 3,18) con il packaging della Coesia, e Susan Carol Holland (2,81 in 131esima posizione) azionista di controllo di Amplifon.

Cos’hanno in comune queste donne così abbienti?

Due cose piuttosto visibili:

La prima: la loro ricchezza deriva (e dipende) dalle azioni delle società che hanno creato, gestito, e/o ereditato.

La seconda: alcune di queste aziende sono quotate nella Borsa italiana. Il che rende la loro ricchezza, allo stesso tempo, volatile e socializzabile.

Io lo trovo interessante, voi?

Un caro saluto,
Vs. Francesco Carlà
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La borsa piu’ cara del mondo

5 Maggio 2023

A beneficio di tutti i Fwiani Bloggers, pubblico in anteprima il prossimo numero di “Affari Nostri”. Buona lettura.

” Per una volta non mi riferisco alla sopravvalutazione di un mercato azionario.
Ma proprio ad una borsa, di quelle che fanno impazzire le donne …

La Kelly Himalaya è stata eletta come borsa più costosa al mondo nel 2020, quando è stata battuta all’asta di Hong Kong per il valore (in realtà il prezzo) di 437.330 dollari (365.545 euro).

E’ poco? E’ molto? Ha senso? Cosa vuol dire?

Sono domande vecchie come la storia. Da sempre gli esseri umani hanno annesso valore ad oggetti di ogni genere. (Di recente anche simulati come gli NFT che però stentano …)

Ma non di valore si tratta bensì di prezzo.

Come si fa a distinguere un oggetto da collezione (come appunto la borsa di Hermes) da un bene da investimento?

Molto semplice: il primo non produce denaro.
Il secondo sì.

Una borsa Kelly, nel tempo, non si moltiplica, non figlia altre borse Kelly vendibili o accumulabili.

Le azioni di Hermes, invece, garantiscono ai detentori una percentuale dei profitti che derivano dalla vendita delle borse di cui sopra (e di tutto il resto che Hermes produce e vende).

La differenza è tutta qui. Ed è moltissima.

Un caro saluto,
Vs. Francesco Carlà
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Intelligenza artificiale-ChatGPT: e’ una rivoluzione come il Pc e Internet. Poco da fare.

28 Aprile 2023

Come di consueto, pubblico in anteprima, per gli affezionati Fwiani Bloggers, “Affari Nostri” di lunedi’ prossimo. Buona lettura.

” Ho aspettato un po’ per scrivere qualche impressione su ChatGPT e il suo modo di essere “Intelligenza Artificiale”.
Soprattutto dopo le polemiche seguite all’intervento del Garante della Privacy.

Ecco l’idea che mi sono fatto:

Meglio prepararsi a capirla e ad usarla bene che cercare di fermarla o proibirla.

Aggiungo: regolamentarla significa prima di tutto capirla bene.

Il Pc ha creato il Simulmondo (prendendo cultura ed ergonomia dai videogames).

Internet l’ha ramificato (aggiungendo ricerca, comunicazione e commercio).

L’AI-Chat lo amplificherà (dando ancora più potere alle idee e al talento).

L’ultima cosa che sono interessato a fare è prendere per oro colato quello che dice ChatGPT. Ma è il modello ergonomico e tecnologico (la chat appunto) che mi fa pensare quello che scrivo …

Farsi le domande (giuste o sbagliate) è un’attitudine umana meravigliosa che vuol dire curiosità. Ci vuole talento per farsi (e fare) le domande giuste.

La teoria della relatività viene dal talento di Einstein nel farsi le domande (e darsi risposte nuove).

Come quello di Darwin.

Se qualcosa (la AI) ci toglie è la faticaccia di fare i calcoli (sempre calcoli sono anche se non sembra).

Ci resterà più tempo (e tempo migliore) per la nostra curiosità. In qualsiasi campo.

L’AI-Chat è la terza grande invenzione del Simulmondo.
E non sarà l’ultima.

Un caro saluto,
Vs. Francesco Carlà
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Si puo’ battere il mercato?

21 Aprile 2023

Ecco “Affari Nostri” di lunedi’ per gli affezionati Fwiani Bloggers. Buona lettura.

” Nel 1952 Markowitz scrive ‘Portfolio Construction’.

Una delle questioni chiave di questo testo, che gli varrà il Premio Nobel, è decisiva (secondo lui):

“Per avere maggiori risultati dagli investimenti bisogna aumentare la volatilità e quindi il rischio. Se riduciamo il rischio invece si riducono i profitti.

Non c’è scampo: non si può battere il mercato.”

Warren Buffett non ha mai vinto un Premio Nobel.
In compenso è da 50 anni uno degli uomini più ricchi del mondo e la sua fortuna ammonta a decine e decine di miliardi di dollari, indovinate accumulati come?

Battendo il mercato tutti i santi giorni per 70 anni.

Non è mia intenzione aprire una disputa tra economisti accademici alla Markowitz, e investitori efficienti alla Buffett/Carlà, ma è abbastanza evidente che le teorie di Portfolio Construction sono smentite dai fatti del mago di Omaha e molto più modestamente dai nostri qui a www.finanzaworld.it

Naturalmente i fondi di investimento preferiscono glissare.

Non ci vuole molto a capire perchè:

1 Se si scopre che il mercato si può battere diventa difficile continuare a gestire fondi che rastrellano regolarmente commissioni tra l’1 e il 4% all’anno per avere risultati in media peggiori degli indici di riferimento.

2 Se si scopre che il mercato si può battere diventa difficile continuare ad effettuare un sacco di operazioni, le cui commissioni sono pagate dai sottoscrittori, per ottenere risultati in media peggiori degli indici di riferimento.

Assai peggiori se considerate costi assortiti.

Ma come si fa a battere il mercato?

1 L’indipendenza delle nostre analisi: noi ci interessiamo solo di società che pensiamo possano dare buoni risultati, e lo facciamo solo per questo, senza nessun altro conflitto di interessi o secondo fine;

2 Il modo diverso in cui costruiamo i nostri portafogli modello rispetto ai fondi, sfruttando tutti i vantaggi di poter inserire aziende di ogni genere e di poterlo fare quando sono sottovalutati secondo noi.

Ma torniamo al tema di questa newslettera.

Sapete cosa succede a Non battere il mercato?
Ve lo faccio (ri)dire da John Bogle uno dei massimi studiosi di fondi d’investimento in Usa:

“Dopo aver sottratto i costi dai Fondi d’investimento e quindi dopo aver tenuto conto dei loro costi di gestione, delle loro commissioni di vendita, delle loro spese operative, dei loro costi di transazione, visto che vendono e comprano molto spesso i titoli, tutto questo può costarvi il 2.5% all’anno… Ciò significa che, detenendo il tipico fondo d’investimento gestito attivamente, siete molto probabilmente destinati a perdere il confronto con gli indici di riferimento (il Mercato) del 2.5% all’anno in media.

Se questo può suonarvi terribile, la realtà è ancora peggiore perchè componendo (interesse composto) quel divario del 2.5% in una vita d’investimento, va a finire che vi resta in tasca si e no il 20% dell’incremento di valore generato dal mercato azionario. Controllate il vostro interesse composto usando l’8% come incremento di mercato teorico e adesso sottraete il 2.5%: vi resta il 5.5% all’anno medio come ritorno del classico fondo d’investimento gestito attivamente. Risultato finale: a voi tocca il 20% del risultato e al sistema finanziario l’80%. Lasciate perdere.”

Questo vuol dire che 100.000 euro investiti per 30 anni al 5,5% annuale di rendimento, diventano:

-498.395 euro.

Gli stessi soldi, 100.000 euro, diciamo al 10% di crescita annuale, diventano:

-1.744.940 euro.

Su dieci, venti o trent’anni di investimenti, quella che noi chiamiamo la Maratona, ogni volta che aggiungete qualche punto percentuale di maggior rendimento dei vostri denari, la crescita dei vostri risparmi decolla.

Capite adesso perchè non solo si può, ma si deve provare a battere il mercato?

Un caro saluto a tutti,
Vs. Francesco Carlà
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