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I commenti di Carlà

L’importanza del Tempo e del Metodo negli Investimenti

14 Aprile 2023

A beneficio di tutti i Fwiani Bloggers, pubblico in anteprima il prossimo numero di “Affari Nostri”. Buona lettura.

“Scrivevo la newsletter che state per leggere (o rileggere) 11 anni fa. Come faccio spesso, torno periodicamente su miei articoli e commenti di molti anni addietro per rifletterci sopra.

Insieme a voi. Buona lettura.

Investire bene cambia la vita e arricchisce.
In tutti i sensi.

Vorrei riprendere il discorso sul Rischio e sulle paure dell’investitore, mettendo a fuoco due delle discipline essenziali per combattere l’ansia che può derivare dalle oscillazioni, inevitabili, dei mercati finanziari:

Il Tempo e il Metodo.

Il Tempo negli investimenti è decisivo ed è l’arma letale contro il rischio. Molto più importante di un certo tipo di market timing, cioè del tentativo disperato dei traders di prevedere il mercato.

Che non riesce mai.

Due americani, Thomas Stanley e William Danko, in un loro studio pubblicato, hanno dimostrato scientificamente che il 95% dei milionari ha azioni in portafoglio, e che questi milionari non sono praticamente mai traders.

Solo il 9% dei milionari intervistati dai due studiosi ha tenuto in portafoglio le azioni per meno di un anno.

E qui passiamo al Metodo.

Senza un Metodo e senza regole, senza obiettivi e senza disciplina di comportamento, si finisce sempre vittime degli umori, delle news e delle ansie.

Quelle dei mercati e, soprattutto, delle vostre.
Cosa che invece non succede mai ai Fwiani Premium.

Nel mio Metodo, che in tanti giudicano molto semplice e certamente molto testato nel tempo (dal 2004), ci sono regole che riassumono la mia esperienza nei confronti del Rischio e del Tempo negli investimenti.

Regole che aiutano molto anche (forse soprattutto) dal punto di vista psicologico.

Il comportamento nel tempo e il controllo delle operazioni, è una delle maggiori questioni dell’investitore azionario.

Se volete conoscere Gratis il mio Metodo cliccate qui.

Un caro saluto a tutti,
Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it

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La verita’ sugli investimenti

7 Aprile 2023

Come di consueto, pubblico in anteprima, per gli affezionati Fwiani Bloggers, “Affari Nostri” di lunedi’ prossimo. Buona lettura.

” Scrivevo la newslettera che state per leggere oltre 16 anni addietro (2/02/2007).

Vorrei riproporvela per un’ottima ragione:

Ricordarvi quanto sia decisivo per il vostro risparmio conoscere la verità su come funzionano le gestioni dei vostri investimenti fatte da terzi.

Ce n’è poi una seconda: so che molti considerano i fondi come un sistema per non perdere tempo e farsi gestire il risparmio. Ci sono modi meno costosi e piu’ redditizi per riuscirci.

Intanto leggete con attenzione quello che segue. Grazie.

“Sapete quanto sia decisivo fare meglio degli indici per veder crescere i propri investimenti, consapevolmente e con regolarità.

E mi avete anche molte volte sentito dire che la stragrande maggioranza dei fondi d’investimento gestiti attivamente, non è in grado di battere il mercato, anzi, più li tenete in portafoglio e peggio è. Per ragioni ovvie e matematiche assolutamente inconfutabili.

Ne volete una prova ulteriore e decisiva?

Oggi ho trovato il tempo di tradurre uno stralcio di una recente dichiarazione MOLTO importante di John Bogle, il fondatore di Vanguard, ed uno dei maggiori esperti riconosciuti del mercato dei Fondi d’investimento americani, il creatore dei fondi indice.

Leggete, vi prego, con attenzione e tenete presente che in Italia i costi sono anche, spesso, maggiori di quelli di cui parla Bogle. Segue la versione in inglese per chi preferisca il testo originale.

-John Bogle: Dopo aver sottratto i costi dai Fondi d’investimento e quindi dopo aver tenuto conto dei loro costi di gestione, delle loro commissioni di vendita, delle loro spese operative, dei loro costi di transazione, visto che vendono e comprano molto spesso i titoli, tutto questo puo’ costarvi il 2.5% all’anno… Ciò significa che, detenendo il tipico fondo d’investimento gestito attivamente, siete molto probabilmente destinati a perdere il confronto con gli indici di riferimento (il Mercato) del 2.5% all’anno in media.

Se questo può suonarvi terribile, la realtà è ancora peggiore perchè componendo (interesse composto) quel divario del 2.5% in una vita d’investimento, va a finire che vi resta in tasca si e no il 20% dell’incremento di valore generato dal mercato azionario. Controllate il vostro interesse composto usando l’8% come incremento di mercato teorico e adesso sottraete il 2.5%: vi resta il 5.5% all’anno medio come ritorno del classico fondo d’investimento gestito attivamente. Risultato finale: a voi tocca il 20% del risultato e al sistema finanziario l’80%. Lasciate perdere.

-John Bogle: After you take costs out — and these mutual funds, when you take into account their management fees, their sales commissions, their operating expenses, their expense ratios, the transaction costs when they turn their portfolios over with such frequency, can cost 2.5% a year — you are pretty much destined when you own the typical, actively managed mutual fund, to lose to the market by 2.5% a year.

If that sounds terrible, the truth is even worse because when you compound that 2.5% gap over an investment lifetime, you end up with about 20% of the return generated by the stock market. Check your compound interest table using 8% as a theoretical market return and 2.5% of costs, 5.5% therefore for the typical mutual fund return, and you will find you have … 20% of the money and the financial system has 80%. Don’t go there.”

Un caro saluto a tutti,

Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it

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Una storiella quasi vera (ed istruttiva)

31 Marzo 2023

Ecco “Affari Nostri” di lunedi’ per gli affezionati Fwiani Bloggers. Buona lettura.

” Scrivevo la newslettera che state per leggere più di venti anni fa, cioè pochi giorni prima che il Mercato Orso più crudele delle ultime decadi, quello delle Mille Bolle Blu per intenderci, si concludesse.

Ma, ovviamente, nessuno lo sapeva.

Anzi: la paura faceva novanta e la maggior parte dei commentatori scommetteva che l’Orso avrebbe continuato a regnare per un bel pezzo.

Era, oltretutto, il primo anniversario dell’11 Settembre 2001. Buona lettura.

-Una storiella quasi vera (ed istruttiva)

Settembre è proprio ‘il più crudele dei mesi’.

Con la nuova disfatta di ieri, Wall Street e le altre Borse che contano si sono rimangiate tutti i progressi estivi e sono ai minimi degli ultimi 5 anni.

Cioè prima delle Bolle blu.

Tra kamikaze, profit warning e scandali questo autunno sta diventando parecchio caldo.
E non credo si raffredderà molto presto, di sicuro non prima della seconda metà di ottobre.

Poi sarà molto importante la stagione dello shopping.

Se i consumatori americani non avranno voglia di spendere e le aziende non ricominceranno ad investire, allora le profezie più negative potrebbero avverarsi.
Ma c’è ancora tempo e non tutto è perduto. Anzi: di solito la notte è sempre più nera poco prima dell’alba.

Anche la storiella seguente che circolava su alcuni siti americani è divertente:

Un ragazzo di città, Kenny, si trasferisce in campagna e compra un asino da un vecchio contadino per 100 dollari.

L’agricoltore accetta di consegnare il somaro il giorno dopo.

Ma invece il contadino si fa vivo e riferisce:
‘Mi spiace figliolo, ma purtroppo ho brutte notizie per te.
L’asino è morto.’

Kenny replica: ‘Va bene, allora restituiscimi i soldi’.

‘Purtroppo non posso farlo. Me li sono già spesi’.
‘D’accordo – risponde il paziente Kenny – allora dammi almeno il somaro.’

‘E che cosa ci fai con un asino morto?’.

‘Lo metterò come premio per una lotteria’, esclama deciso Kenny. ‘Non puoi sorteggiare un asino morto’
– replica il poco convinto contadino – ‘Certo che posso, insiste Kenny; basterà non dire a nessuno che è proprio morto.’.

Un mese dopo il contadino incontra Kenny e chiede:

‘Come è andata a finire con quel somaro morto?’
Kenny risponde contento: ‘Come ti avevo detto l’ho sorteggiato. Ho venduto 500 biglietti a 2 dollari al pezzo e ho guadagnato 898 verdoni.’

‘E nessuno ha protestato?’, si meraviglia il contadino…

‘Solo il tizio che ha vinto. Ma io gli ho restituito i soldi indietro.’

Kenny in seguito è cresciuto, ha fatto carriera, ed è diventato il presidente della Enron o di qualsiasi altra azienda (e istituzione) che faccia come mestiere la venditrice di somari morti.

A somari vivi.

Un caro saluto a tutti,

Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it

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Felici oggi, Felici domani

24 Marzo 2023

A beneficio di tutti i Fwiani Bloggers, pubblico in anteprima il prossimo numero di “Affari Nostri”. Buona lettura.

” Vi ripropongo una lettera di un bel po’ di tempo addietro ma, secondo me assai importante.

Dal 2008 in poi, sottolineando questa idea ed analisi agli abbonati Premium dal 2011 in avanti, le Fwiane e i Fwiani hanno visto un’accelerazione delle aziende americane.

Inclusa quella del verdone.

Un’accelerazione a strappi come sempre.

Non c’è nulla di male ad essere contenti delle proprie idee. Ma danno ancora più soddisfazione quando sono il frutto di una strategia orientata all’investimento consapevole, alla Finanza democratica.

Quando sono il frutto di Metodo e Maratona, due dei Pilastri di Fw da 23 anni. Buona lettura.

Investire in modo metodico e attento paga.

Metodo e Maratona sono i nostri punti di riferimento sempre attivi e ben presenti, insieme al Frullatore che continua a scovare, dal 1999 a questa parte, business solidi, ben gestiti e capaci di fare meglio del Mercato.

Metteteci anche i 5 Principi della Finanza Democratica, diciamo così la nostra Costituzione, e il gioco è fatto.

Ma oggi vorrei che riflettessimo insieme.

Investire il proprio denaro senza adeguata remunerazione e interesse significa vederlo sparire anno per anno. Si dissolve il potere d’acquisto.

Esempio:
-100.000 euro (I duecento milioni in lire pre-euro) investiti 10 anni fa con una remunerazione del 3% oggi sarebbero solo 134.000 euro circa.

Ma 10 anni fa con duecento milioni di lire compravate tante cose importanti (provate a pensare quali: una casa in certi quartieri della vostra città, oppure altri beni …)

Molto più difficile farlo oggi con 134.000 euro.

-Gli stessi 100.000 euro investiti con un interesse del 10%, sarebbero diventati 259.000 euro circa.

Una differenza enorme: 125.000 euro in più.

Non finisce qui. Se quei 100.000 euro li aveste investiti 30 anni fa e non solo 10, ecco cosa sarebbe successo nelle due versioni:

-Investiti al 3% : 243.000 euro oggi.
-Investiti al 10%: 1.745.000 euro oggi.

Se nell’esempio di prima la differenza era enorme, come la chiamiamo questa differenza qui?

100.000 euro sono diventati solo 243.000 euro
100.000 euro sono diventati 1.745.000 euro.

E’ la ‘magia’ essenziale dell’interesse composto che Einstein chiamava ‘Il più grande miracolo matematico esistente’.

D’accordo, direte voi, ma in questi 30 anni ci sono stati periodi in cui i titoli di stato rendevano oltre il 10% all’anno etc etc.

Lo so bene, ed è per questo che molti italiani sono riusciti a proteggere il proprio potere d’acquisto senza imparare ad investire bene.

Da dieci anni a questa parte la musica è cambiata.

Oggi è diventato molto molto difficile far rendere i propri risparmi qualcosa di più del 2/3% di cui sopra usando titoli di Stato o gestioni del risparmio.

Invece il mio obbiettivo è di ritrovarci fra 10, 20 e anche 30 anni avendo ottenuto buoni risultati.

E’ il segreto della Maratona e del Metodo per essere felici oggi e, soprattutto, rimanere felici anche domani.

(Sembra proprio che, a Fw, stia andando esattamente così).

Un caro saluto,

Vs. Francesco Carlà
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La giornata (che si commenta da sola) di Elon Musk

17 Marzo 2023

Come di consueto, pubblico in anteprima, per gli affezionati Fwiani Bloggers, “Affari Nostri” di lunedi’ prossimo. Buona lettura

” Scordatevi lunghe penniche. La sveglia suona alle sette dopo al massimo sei ore di sonno.

(In passato dormiva mezzora al giorno … sigh.)

Colui che si definisce un vero “workaholic”, ovvero un drogato di lavoro, ha ridotto a due il numero di lattine di Coca Cola consumate al giorno.

In passato erano addirittura otto.

La sera si stacca alle dieci, ma l’importante è che le ore lavorative settimanali restino tra le 85 e le 100.

Ritmi serrati dunque, ma rigorosamente scanditi.

Dopo la doccia si inizia con 30 minuti dedicati alla lettura delle e-mail sorseggiando una buona tazza di caffé, magari accompagnata da un’omelette, perché i dolci è meglio evitarli.

Un’abitudine, però, quella di affacciarsi a un dispositivo tecnologico appena sveglio, che sta cercando di cambiare, perché – come spiegato nel Full Send podcast del 2022 – non è una buona consuetudine.

«Sto cercando di di fare almeno 20 minuti di esercizi fisici prima di iniziare a lavorare» sono le parole dell’imprenditore originario del Sudafrica e naturalizzato negli Stati Uniti.

È vero sì, finisce di lavorare alle 22, ma non va a dormire prima dell’una di notte.

«La tua giornata sarà buona se ti svegli sapendo che costruirai un futuro migliore. In caso contrario, avrai una brutta giornata» ricorda Musk.”

Sintesi del sottoscritto:

Non mi fiderei mai di un manager che pensa, dice e (peggio ancora) gestisce così il suo tempo.

Voi?

Un caro saluto,

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L’Investitore Intelligente e il fisco

10 Marzo 2023

Ecco “Affari Nostri” di lunedi’ per gli affezionati Fwiani Bloggers. Buona lettura.

” L’Investitore (davvero) Intelligente DEVE essere informato (ed aggiornato) su tutte le questioni fiscali (norme, leggi, regolamenti etc etc) che riguardano, anche lateralmente, i propri investimenti.

Parlando d’investimenti azionari, per esempio, deve sapere come funzionano le imposte sul capital gain e quelle sui dividendi.

Come (e in che tempi) si possono compensare minusvalenze e plusvalenze.

L’Investitore (davvero) Intelligente deve conoscere la differenza fra “regime gestito, amministrato e dichiarativo” e tra possedere un portafoglio azionario come persona fisica o come persona giuridica … Etc etc etc.

Le questioni fiscali non sono (soltanto) adempimenti noiosi da lasciare in mano alla banca oppure al commercialista.

Al contrario: sono scelte strategiche in grado di lasciare il segno, in più o in meno, sui nostri rendimenti di medio e di lungo termine.

Un segno spesso indelebile.

Un caro saluto,

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Sapete quand’e’ il momento di vendere?

3 Marzo 2023

A beneficio di tutti i Fwiani Bloggers, pubblico in anteprima il prossimo numero di “Affari Nostri”. Buona lettura.

” Comprare azioni in Borsa, per molti, è (parecchio) più facile che venderle.

Mi rendo conto che può sembrare un paradosso, ma è quello che ho capito in tanti anni di investimenti (più di 35).

Vendere o non vendere, questo è il problema.

Shakespeare era proprio grande: aveva capito per tempo che Amleto non era solo un principe di Danimarca un po’ tentennante, ma il prototipo di una condizione umana assai diffusa e comprensibile.

La paura di prendere decisioni.

Mettete una situazione tipica. Se avete comprato azioni di alcune aziende di successo, adesso potete pensare di avere in mano una bomba con la miccia accesa, come nei cartoni animati della Warner Bros con Daffy Duck.

Magari tremate ad ogni ribasso un po’ prolungato.

Vendere o non vendere, questo è il problema.
Se vendete oggi e continuano a correre, soffrite perchè andate via dal party proprio sul più bello.

Se non vendete e le azioni dovessero cedere, soffrite perchè vi siete fatti mangiare profitti dai piranhas delle Borse.

Come capitò all’epoca delle mille bolle blu e nel 2020 a molti incauti. (Giusto per citare due casi molto celebri).

Incauti ed avidi. In Borsa bisogna (a volte) sapere quando è venuto il momento di vendere. Ma non si può procedere per “intuizioni” irrazionali, serve avere delle regole e dei puntelli che segnino la strada.

Quindi per sapere davvero bene quando vendere, bisogna sapere quanto vale il business che avete in pfolio.

Quanto vale davvero oggi e, ancora meglio, quanto può valere nei prossimi 5/10/15 anni della sua vita aziendale.

La differenza tra prezzo dei titoli e valore dei business è uno dei pilastri del nostro modo d’investire.
Lo chiamiamo “valore intrinseco” o “intrinsic value”.

E’ il modo più sicuro per capire, una volta per tutte, quando comprare e quando vendere.

E, soprattutto: perchè.

Un caro saluto,

Vs. Francesco Carlà
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