Ecco “Affari Nostri” di lunedi’ per gli affezionati Fwiani Bloggers. Buona lettura.
” Nel 1952 Markowitz scrive ‘Portfolio Construction’.
Una delle questioni chiave di questo testo, che gli varrà il Premio Nobel, è decisiva (secondo lui):
“Per avere maggiori risultati dagli investimenti bisogna aumentare la volatilità e quindi il rischio. Se riduciamo il rischio invece si riducono i profitti.
Non c’è scampo: non si può battere il mercato.”
Warren Buffett non ha mai vinto un Premio Nobel.
In compenso è da 50 anni uno degli uomini più ricchi del mondo e la sua fortuna ammonta a decine e decine di miliardi di dollari, indovinate accumulati come?
Battendo il mercato tutti i santi giorni per 70 anni.
Non è mia intenzione aprire una disputa tra economisti accademici alla Markowitz, e investitori efficienti alla Buffett/Carlà, ma è abbastanza evidente che le teorie di Portfolio Construction sono smentite dai fatti del mago di Omaha e molto più modestamente dai nostri qui a www.finanzaworld.it
Naturalmente i fondi di investimento preferiscono glissare.
Non ci vuole molto a capire perchè:
1 Se si scopre che il mercato si può battere diventa difficile continuare a gestire fondi che rastrellano regolarmente commissioni tra l’1 e il 4% all’anno per avere risultati in media peggiori degli indici di riferimento.
2 Se si scopre che il mercato si può battere diventa difficile continuare ad effettuare un sacco di operazioni, le cui commissioni sono pagate dai sottoscrittori, per ottenere risultati in media peggiori degli indici di riferimento.
Assai peggiori se considerate costi assortiti.
Ma come si fa a battere il mercato?
1 L’indipendenza delle nostre analisi: noi ci interessiamo solo di società che pensiamo possano dare buoni risultati, e lo facciamo solo per questo, senza nessun altro conflitto di interessi o secondo fine;
2 Il modo diverso in cui costruiamo i nostri portafogli modello rispetto ai fondi, sfruttando tutti i vantaggi di poter inserire aziende di ogni genere e di poterlo fare quando sono sottovalutati secondo noi.
Ma torniamo al tema di questa newslettera.
Sapete cosa succede a Non battere il mercato?
Ve lo faccio (ri)dire da John Bogle uno dei massimi studiosi di fondi d’investimento in Usa:
“Dopo aver sottratto i costi dai Fondi d’investimento e quindi dopo aver tenuto conto dei loro costi di gestione, delle loro commissioni di vendita, delle loro spese operative, dei loro costi di transazione, visto che vendono e comprano molto spesso i titoli, tutto questo può costarvi il 2.5% all’anno… Ciò significa che, detenendo il tipico fondo d’investimento gestito attivamente, siete molto probabilmente destinati a perdere il confronto con gli indici di riferimento (il Mercato) del 2.5% all’anno in media.
Se questo può suonarvi terribile, la realtà è ancora peggiore perchè componendo (interesse composto) quel divario del 2.5% in una vita d’investimento, va a finire che vi resta in tasca si e no il 20% dell’incremento di valore generato dal mercato azionario. Controllate il vostro interesse composto usando l’8% come incremento di mercato teorico e adesso sottraete il 2.5%: vi resta il 5.5% all’anno medio come ritorno del classico fondo d’investimento gestito attivamente. Risultato finale: a voi tocca il 20% del risultato e al sistema finanziario l’80%. Lasciate perdere.”
Questo vuol dire che 100.000 euro investiti per 30 anni al 5,5% annuale di rendimento, diventano:
-498.395 euro.
Gli stessi soldi, 100.000 euro, diciamo al 10% di crescita annuale, diventano:
-1.744.940 euro.
Su dieci, venti o trent’anni di investimenti, quella che noi chiamiamo la Maratona, ogni volta che aggiungete qualche punto percentuale di maggior rendimento dei vostri denari, la crescita dei vostri risparmi decolla.
Capite adesso perchè non solo si può, ma si deve provare a battere il mercato?
Un caro saluto a tutti,
Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it
Se non siete mai stati abbonati a FinanzaWorld sfruttate subito un’opportunità speciale.
Scrivete a: premium@finanzaworld.it per le info. “